HISTORIA MILITARIS ROMAE    

LEGIO I PARTHICA

Costituita nel 196 (probabilmente con elementi italici e illirici) come le sue consorelle (LEGIO II e III PARTHICA) per la campagna contro l'impero dei Parti, come suggerisce il nome, durante il regno dell'imperatore Settimo Severo (193-211), anche se non è escluso che il nome iniziale fosse ARABICA. L'emblema era il centauro.
È possibile che all'inizio della sua storia, il nome completo della legione sia LEGIO I PARTHICA SEVERIANA ANTONIANA, in ricordo anche del precedente imperatore (Marco Aurelio Antonino) da cui Settimo Severo affermava di essere stato adottato.
Inizialmente sconfitta in quella che è poi la vittoriosa campagna contro i Parti con la conseguente conquista della capitale Cestifonte e della Mesopotamia, fa si che la LEGIO I PATHICA ponga la propria base inizialmente a Singara (Mesopotamia) (insieme alla LEGIO III PARTHICA) e successivamente nella fortezza di Nisibis (dove probabilmente riceve la visita dell'imperatore nel 199 o 200) che diviene la sua base per i secoli successivi.
Non essendo la Mesopotamia una provincia ordinaria (poiché i suoi governatori sono prefetti appartenenti all'ordine equestre e non governatori senatoriali), ne consegue che il comandante della LEGIO I PARTHICA non é affidato un senatore, ma un prefetto dell'ordine equestre.
La LEGIO I PARTHICA prende parte alle spedizioni contro i Parti guidata da Caracalla nel 216-217 (base temporanea in Arabia).
Intorno al 230 partecipa ad un breve ammutinamento insieme alla LEGIO III PARTHICA, e successivamente interviene nella guerra persa da Alessandro Severo contro il nuovo impero persiano dei Sasanidi nel 231-232 e a quella di Gordiano III nel 242-244.
Alcuni suoi reparti sono di stanza anche fuori Nisibis, ad esempio ad Hatra (oltre limes); da alcune iscrizioni sappiamo che soldati della LEGIO I PARTHICA hanno servito anche in Lycia e in Cyrenaica: il soldato che seppelliscr suo figlio (forse della LEGIO III PARTHICA) in Cilicia non sta svolgendo una missione all'estero, data la vicinanza tra la Cilicia e la Mesopotamia.
E' probabile che la legione abbia avuto qualche ruolo anche nelle campagne successive (forse in quella disastrosa nel 260 con una vexillatio nella battaglia di Edesa agli ordini dell'imperatore Valeriano, catturato in battaglia, contro i Persiani di Sapore I, che porta anche all'abbandono della base di Nisibis) e sicuramente nel 272-273 nella campagna che porta alla riconquista delle province orientali controllate dal Regno di Palmyra (Syria).
La LEGIO III PARTHICA torna alla base di Nisibis dopo le riconquiste del 283, dalla quale e probabile partecipi all'ennesima campagna contro i Persiani, nel 295-298, mossa da Diocleziano e Galerio, dopo la quale parte dei suoi effettivi si spostano come base a AntinopolisConstantina (Mesopotamia).
La città di Nisibis negli anni 337-338, 346 e 350, subisce tre assedi da parte dei Persiani, e nel 359-360 stessa sorte subisce Singara, difesa inutilmente anche dai legionari della LEGIO I PARTHICA: la città è conquistata dai soldati di Sapore II e la legione in parte probabilmente distrutta o presa prigioniera.
Dopo la caduta di Singara torna a Nisibis (ricostituita o i suoi effettivi liberati) da dove partecipa contro il nemico storico alla campagna dell'imperatore Giuliano nel 363 (dove lo stesso imperatore trova la morte); la città viene ceduta ai Persiani alla fine di quella campagna e rioccupata dalle truppe romane nel 386 grazie ad un trattato tra le due potenze. In questo lasso di tempo non è noto sia stanziata la LEGIO I PARTHICA.
All'inizio del V secolo, la troviamo inserita nelle legioni limitanee con base a Nisibis e Constantia a disposizione del Dux Mesopotamiae (esercito d'Oriente).

TITOLI

(Antoniniana)* (Nisibena) (Severiana Alexandriana)** (Philippiana)***
*sotto Caracalla o Eliogabalo **sotto Alessandro Severo. ***sotto Filippo.

COMANDANTI

C. Iulius Pacatianus (prefetto nel 197?)
C. Manilius O... (prefetto sotto Settimo Severo o Carcalla?)
Iulius Iulianus (prefetto sotto Filippo)

LEGIO I MINERVIA (FLAVIA)

Appellata così in onore della dea Minerva e della famiglia dell'imperatore Domiziano, fondatore della legione nell'82-83; suoi simboli oltre a Minerva, l'ariete e la Vittoria.
La LEGIO I MINERVIA (FLAVIA) (di reclutamento italico) è fondata in previsione di una campagna contro la popolazione germanica dei Chatti. Anche se non esiste prova che possa supportare questa ipotesi, è possibile collegare la formazione di questa legione con lo spostamento della LEGIO XXI RAPAX da Bonna (Germania Inf.) a Mogontiacum nell'83, dato che proprio la città di Bonna è la prima base della LEGIO I MINERVIA (FLAVIA).
Dopo la campagna contro i Chatti degli anni 83-85, nell'88 in occasione della ribellione del governatore della Germania Superior, Antonio Saturnino, l'esercito della Germania Inferior (LEGIO I MINERVIA, LEGIO VI VICTRIX, LEGIO X GEMINA, LEGIO XXII PRIMIGENIA) si muove verso sud, e reprime la sollevazione. Ogni legione è premiata con il titolo Pia Fidelis Domitiana ("fedele e leale a Domiziano"); quando questo imperatore è ucciso nel settembre 96, l'ultimo elemento di questo titolo onorifico è eliminato e in seguito anche il nome Flavia. Da questo momento il nome completo è LEGIO I MINERVIA PIA FIDELIS. In questo periodo è probabile che una sua vexillatio sia di stanza a Gelduba (Germania Inf.).
Nell'89 un suo reparto partecipa alla campagna contro i Marcomanni, e probabilmente un'altra vexillatio, basata temporaneamente sul Danubio, a quella contro i Sarmati nel 90-92.
Durante il regno di Traiano la LEGIO I MINERVIA combatte nelle campagne daciche (101-102 e 105-106), negli ultimi anni di campagna agli ordini del futuro imperatore Adriano.
In questa campagna (probabile base Durostorum o Novae in Moesia Inf. e una vexillatio a Tyras, oltre limes) la legione è affiancata dalla cohors II Brittonum (Britannorum) milliaria equitata Civium Romanorum Pia Fidelis, che risulta aggregata alla legione fin dalla Germania. E' anche molto probabile che durante la campagna contro i Daci, la LEGIO I MINERVIA, partecipi ad azioni collaterali contro i Marcomanni.
Rientrata nella sede di Bonna (Germania Inf.) (durante la sua assenza, occupata da una vexillatio della LEGIO XXII PRIMIGENIA), nel 119-122 una vexillatio è inviata a combattere in Britannia nelle operazioni contro i Briganti, e un'altra in Mauretania nel 138-145 con altri rinforzi provenienti dalla Germania e sbarcati a Cartenna (Mauretania Caesariensis); ancora in Britannia una sua vexillatio nelle operazioni contro i Caledoni nel 158.
L'intera LEGIO I MINERVIA è poi impiegata dal 163 nella campagna contro l'impero dei Parti (162-166), accompagnata dalle proprie truppe ausiliarie, e rinforzata da una vexillatio della LEGIO XXX ULPIA VICTRIX, legione vicina alla LEGIO I MINERVIA, non solo come base, ma anche per i numerosi progetti a carattere civile attuati insieme in quella regione; partecipa alla conquista di Artaxata (Armenia) nel 163 e in quella regione combatte contro gli Alani, inquadrata nell'esercito della Cappadocia, passando poi l'anno seguente nell'esercito della provincia della Syria, partecipando alla presa di Ctesifonte (capitale dei Parti) e all'occupazione di Anthemusia, Edesa (Mesopotamia) e Dausara (?). Le operazioni sono sospese nel 166 anche a causa della peste che colpisce tutto l'impero, diffusa anche dai continui spostamenti dei legionari; la LEGIO I MINERVIA, torna dunque, probabilmente a metà del 166, nei suoi quartieri di Bonna (Germania Inf.), ricevendo nel 166-167, a causa delle numerose perdite subite nella recente campagna, un forte contingente di reclute orientali.
Alcune vexillationes sono impegnate a fasi alterne negli anni dal 171 al 180 nelle guerre contro i Marcomanni (165-175 e 178-180).
Nel 193 allo scoppio della guerra civile la LEGIO I MINERVIA si schiera con Lucio Settimo Severo (governatore della Pannonia Sup.) inviando una vexillatio a combattere contro l'altro pretendente, Pescennio Nigro nel 193-194, e nelle successive campagne contro i Parti nel 194-196 e 197-199 (è anche possibile che una vexillatio della LEGIO I MINERVIA abbia accompagnato a Roma Settimo Severo in occasione della sua salita al soglio imperiale nell'aprile del 193).
Nel 196-197 la legione è nuovamente coinvolta nella guerra civile, tra Settimo Severo e il nuovo pretendente Clodio Albino (governatore della Britannia), sconfitto nella battaglia di Lugdunum (Gallia Lugdunensis) del 19 febbraio 197, e a cui partecipa una vexillatio della LEGIO I MINERVIA, reparto che da quel momento sostituisce la XIII cohors Urbana di stanza alle miniere d'argento di quella città; questo probabilmente come premio per i soldati della LEGIO I MINERVIA, che possono così usufruire delle comodità di una grande città.
Tra il 206-208, la LEGIO I MINERVIA invia congiuntamente ad altre legioni della Germania, una vexillatio in Pannonia a causa di una rivolta, mentre nel 208-211 parte della legione si sposta di rinforzo in Britannia per la campagna contro i Caledoni, inserita in un contingente comandato dal proprio legato. Nel 213 la legione è impegnata contro gli Alamanni sull'alto Reno e Danubio.
Nel 217 un distaccamento della LEGIO I MINERVIA è ancora in Britannia, probabilmente in modo permanente.
Un nuovo contingente della LEGIO I MINERVIA è inviato in Oriente nel 231-232, mentre nel 234-235 la legione è impegnata contro i Germani sul Reno, campagne che proseguono fino al 238, anno nel quale l'imperatore Massimino il Trace è spodestato dal Senato di Roma.
Nel 238 una vexillatio è inviata in Mauretania insieme ad altri contingenti della LEGIO XXII PRIMIGENIA, in sostituzione della disciolta LEGIO III AUGUSTA per rinforzare l'instabile e insicura frontiera, e per delle azioni contro i Mauri, e operando nel 240 contro un tentativo di sollevazione a Carthago (Africa Proconsular) del governatore Sabinianus; nel 242-244 una vexillatio (basata inizialmente a Sirmium o Viminacium) è presente nella campagna in Oriente di Gordiano III contro i Persiani Sasanidi. Al ritorno da quest'ultima campagna, agli ordini del nuovo imperatore Filippo (ex prefecto praetorio che sostituisce Gordiano III eliminato dai soldati sull'Eufrate), il contingente della LEGIO I MINERVIA che si trova in Oriente, combatte in Dacia contro le incursioni dei Carpi nel 246; nel 253, ricostituita e reintegrata la LEGIO III AUGUSTA, anche la vexillatio presente in Africa, si ricongiunge al grosso della legione a Bonna (Germania Inf.).
Nel 255 un contingente della LEGIO I MINERVIA è a Sirmium (Pannonia Inf.) e nel 258-259 viene utilizzata contro le incursioni degli Alamanni sul Reno, sul Danubio, e nel nord Italia; questo distaccamento non rientra a Bonna (Germania Inf.), ma si sposta in Illyricum, insieme a vexillationes di altre legioni e reparti ausiliari, ad Aquincum e nuovamente a Sirmium (Pannonia Inf.) per prevenire nuove sollevazioni delle legioni pannoniche recentemente ribellatesi. Questa vexillatio è la stessa che inquadrata con gli altri reparti combatte vittoriosamente contro i Goti sul Danubio nel 267. E' probabile inoltre che un'altra vexillatio abbia accompagnato l'imperatore Valeriano nella campagna orientale contro i Persiani conclusasi con la disastrosa battaglia di Edesa (Mesopotamia).
Nel frattempo, nel 260, la LEGIO I MINERVIA è la prima unità legionaria che appoggia il governatore della Germania Inferior, M. Postumo, nella secessione dell'effimero "impero gallico" durato fino al 274, quando le sue truppe sono sconfitte nella battaglia di Durocatalauni (Gallia Belgica), dalle truppe imperiali legittime; durante questa secessione, sotto i continui attacchi dei Franchi, molte fortezze del basso Reno, e probabilmente anche Bonna, base della LEGIO I MINERVIA vengono abbandonate.
Sotto l'imperatore Diocleziano (284-305) la LEGIO I MINERVIA riconosce inizialmente come imperatore Carausio (comandante la flotta della Britannia) nel 286. Morto Carausio nel 293, nel 296 un esercito appositamente costituito sbarca in Britannia per spodestare il nuovo usurpatore Alletto; di questo contingente fa parte anche una vexillatio della LEGIO I MINERVIA.
Nel 312 la legione o più probabilmente una sua vexillatio accompagna Costantino I nella discesa in Italia e nella vittoriosa campagna contro Massenzio.
Nella riorganizzazione dell'esercito, è probabile che la LEGIO I MINERVIA dia origine ad una legione Ripensis, mentre dai distaccamenti operanti nei Balcani e nell'Illyricum dalla metà del III secolo è formata una legione Comitatensis dal nome MINERVII.
Nel 359 la sede di Bonna (Germania II) viene recuperata (dopo che era stata abbandonata o persa nel 351-353 dopo l'attacco dei Franchi) durante la campagna del 356-360 contro gli Alamanni (battaglia di Argentoratum nel 357 in cui forse è presente anche una vexillatio della LEGIO I MINERVIA).
Nel 383 appoggia, insieme al resto delle guarnigioni della Germania e a quelle della Britannia, l'usurpatore Massimo (Comes Britanniarum), contro Graziano e Teodosio I, e non si esclude abbia anche appoggiato nel 407 l'ennesimo usurpatore proveniente dalla Britannia, Constantino III.
Forse ritirata in Italia abbandonando le difese sul Reno, combatte le invasioni gotiche nel 401-402.

TITOLI

(Flavia) [(Pia FidelisDomitiana°°] (Pia Felix) [(Marciana) Severiana Alexandriana]* (Gordiana)** [Maximiana Pia Fidelis (Antoniniana)·]*** (Philippiana)°°°
°per non aver appoggiato la sollevazione di Saturnino. °°sotto Domiziano. *sotto Alessandro Severo. ·sotto Caracalla, rimane l'appellativo sotto Massimino. **sotto i Gordiani. ***sotto Massimino. °°°sotto Filippo.

COMANDANTI (LEGATI)

L. Licinius Sura (nel 89. Di questo legato, che fu anche uno dei più autorevoli consiglieri militari di Traiano, conosciamo anche le fattezze, rappresentate sui rilievi della Colonna Traiana)
Q. Sosius Senecio (nel 95-96)
D. Terentius Scaurianus (nel 96-98)
P. Aelius Hadrianus Afer (nel 105-106; il futuro imperatore, durante le guerre daciche di Traiano)
Ignoto (nel 114)
A. Larcius Macedo (nel 117-120)
Cn. Cornelius Aquilius Niger (sotto Adriano)
M. Pontius Laelianus Larcius Sabinus (nel 138)
L. Pullaienus Gargilius Antiquus (nel 155-157)
Ignoto (sotto Antonino Pio, al termine)
M. Claudius Fronto (nel 163-166)
C. Scribonius Genialis (nel 166-169)
L. Calpurnius Proculus (nel 180-185)
Claudius Stratonicus (nel 185)
Claudius Apollinaris (nel 186-190)
Aelius Plotinus (nel 190)
Q. Venidius Rufus Marius Maximus L. Calvinianus (nel 193-194)
T. Flavius Secundus Philippianus (nel 194-195)
Cn. Cornelius Aquilius Niger (fine II o inizio III secolo)
Cornelius Priscus (fine II o inizio III secolo)
C. Iulius Septimius Castinus (nel 209-211)
C. Fabius Agrippinus (nel 211 o 212)
Ignoto (nel 220-222)
Aufidius Coresnius Marcellus (nel 222-224)
Ignoto (nel 225)
M. Marius Titius Rufinus (nel 231-232)
Aurelius Sintius (prefetto nel 295)

LEGIO I MACRIANA

Nome derivante dal suo fondatore, Lucio Clodio Macro governatore della Numidia che la recluta tra aprile e giugno del 68 per servirsene, insieme alla LEGIO III AUGUSTA, nel tentativo di destituzione dell'imperatore Nerone e poi di Galba.
Base della legione è Ammaedara, nello stesso accampamento della LEGIO III AUGUSTA, o nelle immediate vicinanze.
Morto il suo fondatore, la LEGIO I MACRIANA (LIBERATRIX) non riconosce il nuovo imperatore Galba che per questo motivo la scioglie nel settembre – ottobre del 68.
Nel 69 Vitellio ne ordina la ricostituzione, ma è probabile che i suoi legionari siano stati inquadrati nella LEGIO III AUGUSTA o nella LEGIO VII GALBIANA, che in quel periodo cambia il nome in GEMINA.

TITOLI

(Liberatrix)

LEGIO I (AUGUSTA) GERMANICA

Deve i suoi nomi, il primo in onore dell'imperatore Augusto e il secondo per il buon servizio prestato durante le guerre germaniche sotto Tiberio. Non si conosce il simbolo della legione, ma si presume sia il toro.
Le origini e la storia di questa legione sono tra le più controverse e nebulose della storia militare romana.
Questa legione è probabilmente fondata nel 55 a.C. dal triumviro Pompeo Magno in Gallia Cisalpina, e inviata nel 53 a.C. di rinforzo a Giulio Cesare nelle Gallie, che la utilizza forse contro gli Eburoni e Galli di Vercingetorige e nel 51-50 a.C. per le operazioni di consolidamento in Gallia (possibili basi a Durocortorum, Andematunnum, Agedincum); torna forse agli ordini di Pompeo nel 50 a.C. (base invernale a Capua, Italia), anche se non è da escludere che sia stata, nel 48 a.C. ricostituita da Giulio Cesare per combattere contro lo stesso Pompeo.
E' presente in Macedonia a Dyrrhachium (primavera del 48 a.C.) e a Pharsalus (agosto del 48 a.C.); a questo punto sorge la confusione se in questo periodo sia agli ordini di Pompeo e successivamente passi a quelli di Cesare (ipotesi più probabile); esiste una LEGIO I presente nel 46-45 a.C. in Hispania e alla battaglia di Munda nelle truppe pompeiane.
Non è chiaramente da escludere che Cesare, utilizzando il proprio mandato consolare, recluti una LEGIO I che non è la medesima unità qui citata.
Dopo la morte di Cesare nel 44 a.C. la LEGIO I è nell'esercito del triumviro Emilio Lepido, e dal 41 a.C. nell'esercito di Ottaviano; partecipa alla guerra contro Sesto Pompeo, 36 a.C. battaglia di Naulochus (Italia) e nel 31 a.C. alla battaglia di Actium (Epirus) contro Marco Antonio (titolata per un breve periodo MACEDONICA).
E' anche possibile che per un breve periodo sia stata di base in Macedonia.
Probabilmente nel periodo della riorganizzazione dell'esercito sotto Augusto, riceve l'appellativo di AUGUSTA.
Tra il 26 e il 19 a.C. la troviamo in Hispania Tarraconensis (base nei dintorni di Segisama) dove partecipa alle campagne di Augusto contro i Cantabri e a lavori di vigilanza e gestione mineraria; nel 20 o 19 a.C. è sconfitta dai Cantabri e forse perde la propria aquila, e per questo forse privata dell'appellativo AUGUSTA (se effettivamente lo portava).
A questo punto non è chiaro se la LEGIO I AUGUSTA è sciolta o piuttosto spostata sul Reno, dove dal 17 a.C. troviamo la LEGIO I GERMANICA, che riceve le insegne legionarie dal futuro imperatore Tiberio, e nel cui accampamento iniziale (Oberaden) sono state ritrovate monete riferite ad una LEGIO I coniate in Hispania, a presupporre dunque una continuità storica di reparto, e una possibile riabilitazione della vecchia LEGIO I AUGUSTA.
Nel 15 a.C. partecipa probabilmente all'occupazione di Raetia e Noricum, e nel 12-9 a.C. alla campagna in Germania di Druso, con base probabilmente nell'attuale località di Oberaden (il nome antico è sconosciuto).
E' presente alle campagne sull'Elba nel 8-7 a.C. e 4-5 forse con base a Noviomagus Batavorum o Mogontiacum (Germania).
Dopo la disastrosa sconfitta della Selva di Teutoburgo (settembre del 9) in cui sono annientate 3 legioni romane, la LEGIO I GERMANICA è trasferita a Colonia Agrippinensis-Ara Abiorum (Germania Inf.), da dove nel 11 e 12 partecipa alle operazioni in Germania.
Alla morte di Augusto nel 14, condivide il proprio campo con la LEGIO XX VALERIA, che insieme alla LEGIO V ALAUDE e alla LEGIO XXI RAPAX, compongono l'esercito che dovrebbe partecipare ad una grande campagna contro i Germani.
Dopo i moti seguiti alla morte dell'imperatore, che coinvolgono tutte le legioni della Germania (sedati dal generale Germanico con punizioni ed esecuzioni), partecipa con una vexillatio alla campagna contro i Germani, e al completo in quelle successive del 15-16 con Germanico (battaglia di Idistavisio nel 16).
Nel 21 partecipa alla repressione contro Treviri e Edui nelle Gallie, e nel 28 contro i Frisi sul Reno; dal 16 o 28 è spostata a Bonna (Germania Inf.), in un grande accampamento dove trovavano posto anche le unità ausiliarie che accompagnano la legione, che in questo periodo sono individuate nell' ala Frontoniana (o Pomponiana), ala Longiniana e cohors I Thracum.
Nel 48 la LEGIO I GERMANICA è impegnata nelle spedizioni contro le rivolte di Cauci e Frisi, agli ordini del governatore Domizio Corbulone, che utilizza poi i legionari per la costruzione della fossa Corbulonis, un canale tra Mosa e Reno; nel 58 partecipa all'espulsione dei Frisi dai territori romani.
Nel 61 è molto probabile che parte dei legionari della LEGIO I GERMANICA, oltre ad altri delle legioni germaniche, siano trasferiti urgentemente in Britannia, presso la LEGIO IX HISPANIA, a causa delle forti perdite subite da questa unità durante la rivolta degli Iceni.
Nel 68 al tentativo del governatore dell'Hispania Terraconensis, Servius Sulpicius Galba di detronizzare Nerone, quattro legioni della Germania, tra cui la LEGIO I GERMANICA, marciano verso sud e sconfiggono il governatore della Gallia Lugdunensis, Caio Giulio Vindice che appoggia Galba, ma la situazione è oramai fuori controllo: suicidatosi Nerone (giugno 68), eliminato Galba dopo pochi mesi di regno dalle guardie pretoriane (gennaio 69), alla successiva nomina di Otone quale imperatore (riconosciuto da 8 legioni), l'esercito della Germania Inferiore acclama il suo comandante, Aulo Vitellio, nuovo imperatore (acclamato tale dalla LEGIO I GERMANICA e riconosciuto da altre 10 legioni e da alcuni ufficiali di un'altra legione); la LEGIO I GERMANICA scende in Italia con Vitellio e partecipa alla prima battaglia di Bedriacum (14 aprile 69) che segna la sconfitta di Otone e la conquista del soglio imperiale da parte di Vitellio. Parte della LEGIO I GERMANICA partecipa alla seconda battaglia di Bedriacum (ottobre 69) che vede opposte le legioni fedeli a Vitellio contro quelle dichiaratesi per il nuovo imperatore Vespasiano, dove è sconfitta.
Nel frattempo, nella Germania Inferior, scoppia la rivolta dei Batavi comandati da G. Civile; la parte della LEGIO I GERMANICA rimasta in Germania insieme con altre due legioni corre in soccorso della LEGIO V ALAUDE e della LEGIO XV PRIMIGENIA ma senza successo. Bonna cade in mano ai ribelli. La LEGIO I GERMANICA, si arrende ai Batavi di Civile e aderisce all'impero Gallico proclamato dai rivoltosi Batavi, per poi rifugiarsi presso i Mediomatrici, e riunirsi quindi all'esercito regolare comandato da Petillio Ceriale; sono perdonati e contribuiscono alle ultime fasi della repressione contro i ribelli.
In seguito, per ordine di Vespasiano, la legione è sciolta; i legionari restanti sono aggregati successivamente alla LEGIO VII GALBIANA che prende il nome di LEGIO VII GEMINA (nome derivante dall'unione di due legioni), e alcuni altri alla LEGIO III AUGUSTA, mentre i reparti rimasti in Italia vengono forse assorbiti da legioni danubiane.

TITOLI

(Macedonica)*
*AE 1994, 1563, durante la guerra civile di Ottaviano Augusto.

COMANDANTI (LEGATI)

M. Silanus (nel 53 a.C.)
C. Trebonius (nel 52-51 a.C.)
P. Vatinius (nel 51-50 a.C.)
C. Caetronius (nel 14)
L. Stertinius (legato? nel 15)
L. Seius Tubero (legato nel 16?)
C. Vivius Viscus Macrinus (sotto Claudio)
Ignoto (circa 52-54)
Fabius Valens (nel 68-69)
Herennius Gallus (nel 69-70)

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