HISTORIA MILITARIS ROMAE    

LEGIO VII GALBIANA HISPANA (GEMINA)

Legione reclutata nel 68 per iniziativa dal governatore dell’Hispania Citerior Tarraconensis L. Livius Ocella Sulpicius Galba, con elementi ispanici, nella città di Clunia, dove viene riconosciuto imperatore da elementi dalla LEGIO VI VICTRIX ivi distaccati; riceve le insegne il 10 giugno, data ufficiale della sua nascita (dies natalis).

Inizialmente appellata con il nome del suo fondatore, presto riceve anche il numero VII, quale continuazione della numerazione dell’altra legione della Citerior (la già citata LEGIO VI VICTRIX), e nominata anche HISPANA; nella fretta del reclutamento (si è in piena guerra civile), i primi soldati di questa unità, risultano composti da elementi privi di cittadinanza romana (elemento indispensabile per servire nelle legioni), concessa all’atto dell’arruolamento, e da elementi della LEGIO VI VICTRIX; tra questi ci sono stati tramandati il centurione primipilo Minicius Iustus, che diventa praefectus castrorum della nuova legione e il tribuno augusticlavio Raecius Gallus. Per armare la legione di nuova ed improvvisa costituzione, sarebbe giunta da Alexandria (Aegyptus), una nave senza equipaggio, come ci riferisce Svetonio.

Nel luglio del 68 la LEGIO VII GALBIANA parte alla volta dell’Italia insieme a Galba, arrivando a Roma il 20 ottobre (si può supporre che il lungo viaggio sia servito per addestrare la nuova legione); insediatosi con pieni poteri il nuovo imperatore, la LEGIO VII GALBIANA HISPANA viene destinata ai primi di novembre nella base di Carnuntum (Pannonia Sup.), probabilmente accompagnata dalla LEGIO XIV GEMINA.

Alla morte di Galba (assassinato il 15 gennaio 69), la LEGIO VII GALBIANA HISPANA giura fedeltà al suo successore Marcus Salvius Otho (7 febbraio); questo, a causa delle difficoltà militari di quei mesi, ordina il rientro in Italia dell’unità, che si mette in marcia a fine febbraio-inizio marzo del 69, preceduta da una vexillatio di 2000 legionari per combattere il 14 aprile nella battaglia di Bedriacum, dove le legioni di Otone sono sconfitte da quelle del nuovo candidato imperatore A. Vitellius, sostenuto dalle legioni germaniche; dopo questa battaglia la LEGIO VII GALBIANA HISPANA, insieme alla LEGIO XI CLAUDIA, si ritira in attesa di ordini nei pressi della città di Ateste (Italia), e successivamente rinviata nel proprio accampamento in Pannonia.

É possibile che alcuni centurioni fatti assassinare da Vitellio dopo la sua vittoria fossero appartenenti LEGIO VII GALBIANA HISPANA. In questo periodo al comando della legione troviamo il legato M. Antonius Primus (nominato da Galba, è probabile che si tratti del primo comandante del reparto): stranamente dopo la sconfitta di Bedriacum non viene destituito, ma rimane al comando della legione.

Sempre nel 69, in caso di assenza del legato, al comando della legione troviamo il praefectus castrorum Minicius Iustus, fatto che ci fa intuire che era mancante nella legione il tribuno laticlavio, secondo in comando dopo il legato. A causa della severità di Minicius Iustus, la LEGIO VII GALBIANA HISPANA, qualche giorno prima della battaglia di Bedriacum, rischia l’ammutinamento nei pressi di Patavium; lo stesso praefectus castrorum viene dunque allontanato e inviato presso l’esercito di Vespasiano, comandante le legioni impegnate nella guerra in Giudea, e nuovo candidato alla porpora imperiale.

Alla nomina di Vespasiano ad imperatore da parte delle legioni orientali (1 luglio 69), la LEGIO VII GALBIANA HISPANA insieme alle legioni danubiane (che riconoscono Vespasiano imperatore il 1 settembre), comandate dal suo legato M. Antonius Primus, penetra in Italia sostenendo Vespasiano, e sconfiggono le forze vitelliane nella seconda battaglia di Bedriacum (31 ottobre 69); in questa battaglia la LEGIO VII GALBIANA HISPANA forma l’ala sinistra dell’esercito di Vespasiano, subisce molte perdite e perde diverse insegne, salvando l’aquila a costo della vita del centurione primipilo L. Atilius Verus. Altro episodio sintomatico di una guerra civile, è la morte del legionario della LEGIO XXI RAPAX (schierata con Vitellio) Iulius Mansuetus, ucciso in battaglia dal proprio figlio che non vedeva da quando questi era un bambino, e adesso recluta della LEGIO VII GALBIANA HISPANA.

Dopo la battaglia le truppe di parte flaviana assaltano l’accampamento vitelliano e la città di Cremona, saccheggiata e rasa al suolo, e che vede la LEGIO VII GALBIANA HISPANA insieme alla LEGIO III GALLICA, sostenere i combattimenti più duri presso la “porta di Bedriacum”

Giunta a Roma con le truppe vincitrici e consolidato il potere il nuovo imperatore, alla LEGIO VII GALBIANA HISPANA viene ordinato (fine marzo - inizio aprile del 70) di ritornare al proprio accampamento in Pannonia; la ragione è probabilmente da ricercare nella poca fiducia riposta dal rappresentate di Vespasiano, C. Liciinius Mucianus (già governatore della Syria) nei confronti del legato M. Antonius Primus e nell’appoggio di cui poteva contare tra i ranghi della LEGIO VII GALBIANA HISPANA, e dunque incaricando quest’ultimo a governatore dell’Hispania Citerior.

Ad aprile o maggio del 70, dalla base di Carnuntum la legione si sposta in Germania Inf. per contrastare la rivolta nel basso Rhenum dei Batavi comandati da Iulius Civilis; a causa delle pesanti perdite subite in questo e nei periodi precedenti, in quello stesso anno la LEGIO VII GALBIANA HISPANA viene fusa con i resti di altre legioni disciolte: sicuramente la LEGIO I GERMANICA e forse anche con elementi della LEGIO I MACRIANA e della LEGIO XV PRIMIGENIA, dando vita alla LEGIO VII GEMINA.

COMANDANTI (legati):
M. Antonius Primus (negli anni 68-69)

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